Parte col “botto” di Mà Vlast la XXVII Edizione di Musica nelle Corti di Capitanata

by Alessio Walter De Palma

Un famoso detto recita: – “Chi ben comincia è a metà dell’opera”, ed è così che è cominciata la XXVII Edizione di “Musica nelle Corti di Capitanata”, rassegna musicale del Conservatorio di musica “Umberto Giordano” di Foggia, che ormai da ventotto anni – per ovvie ragioni va bypassato l’ annus horrobilis 2020 – allieta le serate estive del capoluogo dauno. Come da tradizione il 21 giugno, solstizio di estate, quest’ anno trentennale della “Festa della Musica” e inaugurazione della kermesse.

Dopo i rituali saluti istituzionali dei “Due Presidenti”: Saverio Russo uscente e Maria Rosaria Lombardi neoeletta dallo scorso 17 giugno, del direttore Donato Della Vista con la presentazione di Germana Zappatore, sempre perfettamente nel ruolo, la protagonista – come giusto che fosse – è stata la musica con il poema sinfonico – o meglio “i poemi sinfonici” – Mà Vlast (La mia Patria) del compositore ceco Bedrich Smetana nel duecentesimo anniversario di nascita. Nel mese di Musica nelle Corti di Capitanata fino al prossimo 20 luglio, saranno ricordati altri due grandi compositori in anniversari importanti: Arnold Schönberg nel centocinquantesimo anniversario di nascita, per il quale Smetana è stato punto di riferimento indiscusso, e il “nostro” Giacomo Puccini nel centesimo anniversario dalla scomparsa con la messa in scena di Gianni Schicchi.

Come ogni anno la rassegna avrà spettacoli decentrati a Manfredonia, Sannicandro Garganico, Bovino e Rodi Garganico, sede staccata del Conservatorio, dove per il diciannovesimo anno andrà in scena il Rodi Jazz Festival.

Da sottolineare altresì un ritorno alle origini nella suggestiva location di Palazzo Dogana, laddove tutto ebbe inizio 28 anni fa, perché il Chiostro di Santa Chiara che per anni ha ospitato i concerti è inagibile per lavori di ristrutturazione.

La presentazione storico-musicale dei brani affidata alla giovane, ma preparata, Annalisa Amorico, che con competenza e chiarezza ha guidato all’ ascolto il pubblico presente in sala.

Mà Vlast è probabilmente il capolavoro di Smetana, un insieme di sei poemi sinfonici a sé stanti, ma che “per tradizione” vengono eseguiti insieme, composti tra il 1874 e il 1879, rappresentano musicalmente i suoni degli elementi naturali della sua “Patria”, la Boemia all’ epoca in lotta per l’ indipendenza dall’ Impero Austro-Ungarico, in forma di poemi sinfonici sulla scia dei contemporanei Hector Berlioz e Franz Liszt e dei coevi Quadri di un’ esposizione di Modest Mussorskij.

Dal castello, al fiume, alla mitologia boema, al folklore tutti gli elementi fondamentali nella composizione o meglio nelle sei composizioni che portano ad unico grido: La Patria.

A dirigere l’ orchestra sinfonica del Conservatorio sei giovani talentuosi direttori d’ orchestra sotto l’ attenta ed esperta guida di Daniele Belardinelli: Federica Fornabaio, Viserhard (Il Castello Alto), Giuseppe Padalino, la celeberrima Moldava, il cui Leitmotiv risuona nella mente di ognuno di noi, la composizione più celebre del musicista ceco, Angelo Manzara, Sarka, Francesco Greco, Dai prati e dai boschi di Boemia, Teresa Laera, Tabor, Antonio Russo, Blanik.

Tutti perfettamente all’ altezza del ruolo.

Un ottimo inizio per Musica nelle Corti di Capitanata, che sicuramente non deluderà le aspettative anche nei prossimi concerti.

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