Sunday in Prog, Strange Words, Speed, Beatrix, Electric Day, The Day, My Son, Crazy Think. Tre ballad e tanta chitarra rock, che va dal progressive alla musica fusion. È un lavoro ricco, variegato e pieno di emozioni il primo disco da solista, autore e compositore di Patrizio Campanile, chitarrista foggiano, con una grande esperienza di live e accompagnamenti e arrangiamenti musicali televisivi importanti. Otto brani tutti strumentali, che esplorano il mondo della chitarra moderna in modo inedito e affascinante e che sono disponibili su tutti i canali da oggi, 21 giugno 2024.
A produrre e distribuire il suo disco è la PlaManCo SL, una casa discografica spagnola. Nella sua carriera Campanile ha all’attivo lavori con tanti artisti di livello nazionale e tutto il pacchetto live per la trasmissione Amici oltre che cinque album per il Concorso Umberto Giordano di Foggia.
«È un progetto che è partito nel 2019 avevo appena terminato la tournée con I Jalisse, avevo degli inediti di brani strumentali ed ero alla ricerca di un’etichetta, il lavoro si è rallentato per la pandemia, ma quello stop mi ha anche agevolato, nell’isolamento ho trovato lo spazio interiore per scrivere altri brani ed elaborare il sound. Sono soddisfatto, perché questo lavoro ha tirato fuori ciò che avevo in mente, con delle chitarre sia aggressive sia dolci per le ballad, con sonorità e armonie», racconta Patrizio a bonculture.
L’artista insegna Chitarra moderna presso le accademie pugliesi Lizard, è impegnato 6 giorni su 7, per un lavoro a tempo pieno, che lo pone accanto ai giovanissimi e ai ragazzi più grandi che sognano di diventare dei professionisti affermati.
Come è cambiato l’approccio alla chitarra per i nativi digitali? Quanto la tecnologia ha mutato la musica?
«Le osservazioni che sto facendo sui ragazzi sono tante, i giovani pensano che fare musica non sia più una condivisione, si mettono dietro ad un computer e registrano per poi caricare tutto sui loro canali YouTube e altro. Pensano che fare musica sia seguire dei tutorial. Sto cercando di insegnare loro che la musica è condivisione. Per questo ho curato con loro un progetto dal punto di vista strumentale, con batteria bassi e voci, elaborando dei brani con cover riarrangiate, ho chiesto all’accademia della possibilità di fare un laboratorio di registrazione, dal punto di vista tecnico con l’accademia teniamo aperto questo mondo del condividere la musica. Io ho 45 anni e sono partito dai garage, insieme ad altri amici, era impensabile suonare da soli. L’utilizzo della tecnologia agevola i ragazzi allo studio, ma non devono credere nell’isolamento, la musica si fa insieme. Devono uscire. Io ho fatto di queste cose la mia vita».
Ascoltando il disco si entra nella passione e nell’universo di Patrizio Campanile, ci sono dei brani che si incollano al cuore come Beatrix o Electric Day o The Day. È un viaggio intimo, un dialogo a due, la bellissima traccia My Son.
Cosa ti aspetti oggi dal disco?
«Per me rimane una grande soddisfazione avere un contratto con un’etichetta con delle persone che hanno prodotto e finanziato il mio lavoro, produrre è facile ma si rischia sempre di avere delle autoproduzioni. A Foggia, nel Mezzogiorno gli studi ci sono e ci sono le competenze, ma mancano spesso i contatti con l’esterno, essere riuscito ad avere un contratto ed un contatto con delle persone che ho conosciuto e hanno creduto in me è molto gratificante.
Le mie aspettative? Per ora mi sto divertendo, è ovvio che mi piacerebbe che qualche brano potesse diventare una colonna sonora per qualcosa o per qualche trasmissione. Ho due anni di contratto con loro, andremo a guardare gli andamenti, sono già a lavoro, cominciamo con la tournée estiva, accompagnerò vari artisti e ci sarà modo nelle aperture di qualcuno di loro di proporre i miei brani e fare sperimentazioni live».