“A Bari con Lolita Lobosco, Sei passeggiate in cerca d’amore”. Bari è una diva bambina… 

by Agnese Lieggi

Bari è senza dubbio una città da amare, nonostante mille difficoltà, è paragonabile ad una donna accogliente ma spigolosa, una donna che di fronte agli ostacoli sa sempre risollevarsi e affronta la vita con spirito levantino. Intendo quell’attitudine, erede di millenni di commerci e scambi culturali, la quintessenza di un eclettismo sofisticato che mescola tradizioni etniche e religiose. La barese o il barese è abile nel commercio, è maestro nell’arte dell’adattamento, possiede una profonda predisposizione all’ospitalità.

Queste caratteristiche di Bari si riflettono in tutta la sua bellezza architettonica e morfologica, la città viene descritta in A Bari con Lolita Lobosco, Sei passeggiate in cerca d’amore, di Alessandra Minervini, in forma emotiva, una sorta di cartografia emozionale fondata su una geografia affettiva dei luoghi. Si tratta di sei passeggiate alla scoperta del capoluogo pugliese, in cui i ricordi e lo sguardo di Alessandra si mescolano alle vicende letterarie di Lolita Lobosco, commissaria nata dalla penna di Gabriella Genisi.

Il libro è un esempio di quel genere letterario in cui è l’autore stesso il protagonista delle vicende di finzione (autofiction) tanto da diventare un perfetto flâneur, un osservatore appassionato.

Rivolgo qualche domanda ad Alessandra Minervini, per chiederle maggiori particolari sulla guida e magari scoprire assieme a lei, una meravigliosa città il cui il mare diventa uno dei principali protagonisti.

Come nasce l’idea delle sei passeggiate a Bari con Lolita Lobosco, la famosa commissaria di Gabriella Genisi?

L’idea nasce dalla casa editrice che cura la preziosa collana Passaggi di Dogana e da Gabriella Genisi che ha pensato a me come autrice di una mappa di Bari attraverso le storie della sua personaggia così amata e nota. I riferimenti che troverete nel libro sono tutti nati dalla mia lettura e dallo studio di Lolita Lobosco dentro i romanzi di Genisi. Ho quindi riprodotto una sorta di mappa sentimentale di Lolita e dentro ci ho messo le storie legate alla mia vita barese, privilegiando soprattutto due aspetti per scegliere luoghi e storie da raccontare: l’infanzia e l’adolescenza e poi la percezione. Bari non è raccontata come se fosse una guida vera e propria, esperienza peraltro già fatta quando ho scritto Bari, una guida (Odos edizioni). Si tratta piuttosto di una caratterizzazione più umana, e certamente personale, della città compresa la sua forte personalità. Non solo luoghi ma tanti personaggi (reali e no) nel mio libro.

Le passeggiate del cuore di Alessandra sono le stesse di Lolita Lobosco?

Sì, sono le stesse. Perché abitiamo, sempre riferendomi ai romanzi, zone molto vicine. Abbiamo in comune l’infanzia a Bari vecchia, l’amore sfrenato per il lungomare sud (piazza Diaz nel cuore), l’alchimia urbana del quartiere Libertà che si sfocia nel murattiano, come un affluente nel mare.

Bari che tipo di città è? È donna?

Per usare un’espressione popolare, le donne baresi non sono dolci di sale. Sono salate come le lacrime, il mare e le bollette della luce. Le donne baresi mi piacciono, le riconosco anche se non parlano, situazione che resta accidentale. “La donna barese vuole essere considerata”, mi disse una volta una donna della zona di Foggia. Io la guardai stonata, come se mi avesse detto: quando piove se non hai l’ombrello ti bagni. Poi ho annuito senza rendermi conto di quanto avesse ragione. Pensando a una discendenza del carattere volitivo alla barese, crudo ma non crudele, non posso non pensare a Isabella e Bona Sforza. Una madre e una figlia. Leggendo la loro storia me ne sono innamorata. Giunte da lontano hanno contribuito con la magia e con il potere della conoscenza a formare il carattere della città. Un carattere che non è uno zucchero, e nemmeno Bari lo è. Se qualcosa non le va a genio, ci impiega poco a farlo notare.  In quanto a Bari, è donna anzi è femmina, anzi è una diva. Bari è una diva bambina…  . Una diva non è una svampita. Una diva non è distratta, non è credulona, non è giuliva. Una diva ha la percezione della vita di un militare. Anche se trasmette all’esterno il candore di una bambina. Una diva contemporanea come Bari è sorridente dentro le evidenti fragilità.

Quali sono gli odori che caratterizzano la città di Bari?

La focaccia e il mare, a volte sono indivisibili.

Alessandra Minervini

è nata a Bari. Suoi racconti sono apparsi su diverse riviste. Ha pubblicato il romanzo Overlove (2016); Bari, una guida (2020); Una storia tutta per sé (2021); Una bella fetta di torta (2023), Scrivere Storie Fantastiche (2023). Scrive di libri per «la Repubblica Bari» e tiene una rubrica dedicata agli esordi su «Exlibris20». Da freelance lavora come editor e svolge corsi di scrittura. Il suo sito è www.alessandraminervini.info.

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