Gianni Schicchi: finale comico pucciniano per Musica nelle Corti di Capitanata

by Alessio Walter De Palma

Nelle torride serate estive foggiane di luglio, la musica rinfranca l’anima e lo spirito dei cittadini foggiani con la kermesse musicale “Musica nelle Corti di Capitanata” del Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia, giunta alla conclusione della sua XXVII edizione con la messa in scena del capolavoro comico pucciniano, nel centenario della scomparsa del Maestro di Lucca: Gianni Schicchi, lo scorso 19 luglio.

Prima dello spettacolo, per l’ occasione nella cornice dell’ accogliente villa comunale, oltre ai saluti istituzionali del direttore Donato Della Vista e del presidente Maria Rosaria Lombardi, è stato assegnato il “Premio Corti di Capitanata” alla violoncellista Benedetta Modugno e la borsa di studio in memoriam di Giuseppe Graniero al duo Angelo Riccardo e Federico Marino saxofono e pianoforte.

La presentazione come sempre impeccabile affidata all’ esperienza di Germana Zappatore.

Gianni Schicchi è un capolavoro comico del Genio di Giacomo Puccini, in un atto facente parte del Trittico insieme al Tabarro e Suor Angelica del 1910, è un omaggio al Padre della Lingua Italiana: Dante, in quanto Schicchi è un personaggio storico realmente esistito ricordato dal Sommo Poeta nel XXX Canto dell’ Inferno:

“Quel folletto è Gianni Schicchi,

e va rabbioso altrui così conciando. […]

Questa a peccar con esso così venne,
falsificando sé in altrui forma,
come l’altro che là sen va, sostenne,

per guadagnar la donna de la torma,
falsificare in sé Buoso Donati,
testando e dando al testamento norma”.

(Dante, Inferno XXX, vv. 32-33; vv . 40-45)

Il Sommo Dante è stato preso a modello da tanti compositori (Cfr. https://bonculture.it/culture/musica/dante-e-la-musica-da-monteverdi-a-franz-liszt/), e l’ istituzione musicale foggiana ne rende omaggio per la seconda volta dopo la Dante’s Simphonie di Franz Liszt eseguita lo scorso 16 luglio.

Su libretto di Giovacchino Forzano l’ opera prende spunto dall’ Inferno dantesco con “il folletto” – nell’ accezione medievale sinonimo di demonietto – Gianni Schicchi, falsario di persona, appartenente alla “gente nuova”, la “borghesia”, esperto nell’ imitazione e nel falsare le voci e secondo i documenti dell’ epoca ha falsificato il testamento del ricco Buoso Donati il Vecchio, il quale ha diseredato tutti i suoi parenti, con la complicità del nipote Simone Donati – anch’egli personaggio infernale – padre dei celebri Forese (Pg. XXIII, 43); Corso (Pg. XXIV, 82-87); Piccarda (Pd.III, 24).

Nella rappresentazione musicale foggiana protagonisti tutti studenti di canto lirico del Conservatorio; mattatore della serata il baritono Carlo Giuseppe Monaco nel title role, dotato di bella voce baritonale, eccelso nel Era eguale la voce e nel più melodico Addio Firenze, e di eccellenti doti sceniche messe in risalto nel travestimento da Gianni a Buoso; la figlia Lauretta magistralmente interpretata dal soprano Carmen Maria Aurora Bocale, che nel melodismo della celeberrima O mio babbino caro ha suscitato dal pubblico scroscianti applausi; l’ amato e amante Rinuccio molto ben interpretato dal tenore Luigi De Luca, dando un ottimo appiglio pucciniano nell’ aria Firenze è come un albero fiorito; degna di nota la performance del basso Roberto Caputo, nel ruolo del “vecchio saggio” Simone, dotato di voce piena e molto ben proiettata; tutti perfettamente aplomb e nei ruoli il resto del cast con: il contralto Federica Losavio quale “la vecchia” Zita; i soprani Carmen De Pasquale (La Ciesca); Denise Graziano (Nella); Sara Palumbo (Gherardino); il tenore Marco Franchino quale Gherardo; i baritoni: Irakli Nutsubidze (Betto di Signa); Li Guoquiang (Marco); caratterista il baritono Fernando Napolitano nel duplice ruolo di Maestro Spinelloccio e Messer Amantio Nicolai Notaio, coadiuvato dai testimoni: il tenore Vincenzo Pio Argentino quale Pinellino e il baritono Antonio Totaro quale Guccio; il ruolo di Buoso Donati affidato a Daniele Marcucci (mimo).

Regia e scenografia moderne sì, ma allo stesso tempo tradizionali, affidata all’ esperienza trentennale ed internazionale di Carlo Antonio De Lucia con l’ aiuto regia di Rosa Ricciotti, che non ha bisogno di presentazioni; la direzione d’orchestra affidata all’ esperta guida di Daniele Belardinelli, con ottima prova dell’ Orchestra Sinfonica del Conservatorio.

Per dovere di cronaca Gianni Schicchi verrà replicato il 20 luglio nella villa comunale di Bovino e dando poi appuntamento al prossimo anno per la XXVIII edizione di Musica nelle Corti di Capitanata.

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